Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 20261 del 28 aprile 2017

ECLI:IT:CASS:2017:20261PEN

Massima

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La partecipazione a un'associazione a delinquere finalizzata allo smercio di sostanze stupefacenti non può essere desunta unicamente dalla commissione dei reati-fine, essendo necessario che le condotte del singolo dimostrino un ruolo specifico e funzionale all'operatività dell'associazione, nonché la consapevolezza e la volontà di farne parte e di contribuire al suo illecito sviluppo. Pertanto, il mero coinvolgimento in singoli episodi di cessione di droga non è sufficiente a integrare il reato di associazione a delinquere, occorrendo invece che il contributo del partecipe sia idoneo a rafforzare la struttura organizzativa e l'attività criminosa del sodalizio. Inoltre, la responsabilità per il reato associativo può essere affermata anche in assenza della condanna per tutti i reati-fine, essendo sufficiente che il partecipe sia consapevole che le sue attività e quelle degli altri si sostengono vicendevolmente, pur senza conoscere nel dettaglio tutti i fatti criminosi commessi. Infine, l'onere di provare la legittima provenienza dei beni sottoposti a confisca ex art. 12-sexies L. 356/1992 grava sull'imputato, il quale non può limitarsi a formulare generiche contestazioni, ma deve fornire elementi di prova idonei a dimostrare l'origine lecita dei propri patrimoni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - rel. Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 29/04/2016 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 22/02/2017, la relazione svolta dal Consigliere Dott. COSTANZO ANGELO;
udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GAETA PIETRO, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito l'avvocato (OMISSIS) del Foro di Roma, per (OMISSIS), che ha insistito per l'accogli…

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