Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3459 del 26 gennaio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:3459PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che accede indebitamente alle banche dati dell'amministrazione pubblica per finalità estranee ai propri compiti d'ufficio commette il reato di accesso abusivo a sistema informatico o telematico, punito ai sensi dell'art. 615-ter c.p., e il reato di rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio, punito ai sensi dell'art. 326 c.p. Tali condotte, se reiterate nel tempo, integrano un'ipotesi di reato continuato, per il quale il giudice deve applicare la pena complessiva tenendo conto della prescrizione maturata per i singoli episodi. Tuttavia, la richiesta di applicazione della pena concordata tra le parti non costituisce rinuncia alla prescrizione, che deve essere rilevata d'ufficio dal giudice ai sensi dell'art. 129 c.p.p. Pertanto, il giudice è tenuto a dichiarare l'estinzione per prescrizione dei reati per i quali il termine è già maturato, procedendo alla rideterminazione della pena complessiva in misura corrispondente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. Scarl INI Enrico V. - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/10/2021 del GIUDICE UDIENZA PRELIMINARE di VENEZIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere SCARLINI ENRICO VITTORIO STANISLAO;
lette le conclusioni del Pg Lettieri Nicola che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 26 ottobre 2021, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Venezia applicava ad (OMISSIS) la pena, concordata fra le parti, di anni 4 e giorni 4 di recl…

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