Cassazione penale Sez. I sentenza n. 252 del 8 marzo 1994
ECLI:IT:CASS:1994:252PEN
Massima
Massima ufficiale
Per effetto del disposto dell'art. 19 comma primo legge 22 maggio 1975 n. 152 (nel testo modificato dall'art. 13 legge 3 agosto 1988, n. 327), che prevede che le disposizioni di cui alla legge 31 maggio 1965 n. 575 (disposizioni contro la mafia) si applichino anche alle persone indicate nell'art. 1 nn. 1 e 2 legge 27 dicembre 1956, n. 1423, sussiste una completa equiparazione tra soggetti pericolosi in quanto indiziati di appartenere ad associazioni di tipo mafioso o ad esse assimilate (pericolosita` cosiddetta "qualificata") e soggetti pericolosi in quanto ritenuti abitualmente dediti a traffici delittuosi da cui, almeno in parte, traggono i mezzi di vita (pericolosita` cosiddetta "generica") risultando estesa ai secondi la disciplina comunque introdotta per i primi. Ne consegue che per i soggetti di cui ai suindicati numeri dell'art. 1 della legge n. 1423 del 1956 la richiesta di applicazione della misura di prevenzione formulata dal procuratore della Repubblica non deve essere preceduta dall'avviso orale previsto dall'art. 4 comma primo di detta legge che ormai concerne solo la categoria residuale indicata nel n. 3 del precedente art. 1. da vedere: Sen 04/08/1993 2290 sez 5 Pen
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