Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 20570 del 13 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:20570PEN

Massima

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La misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno può essere applicata dal giudice nei confronti di una persona che, pur non essendo stata condannata in via definitiva per un reato, risulti socialmente pericolosa sulla base di elementi oggettivi, quali precedenti penali, recenti denunce per gravi reati, tenore di vita e frequentazioni abituali contrastanti con la sicurezza pubblica. Il giudizio di pericolosità sociale non richiede la prova di una condotta criminosa attuale, essendo sufficiente l'accertamento di una probabilità rilevante di commissione di futuri reati, desumibile da una valutazione complessiva della personalità del soggetto e del suo modus vivendi, anche in relazione a precedenti vicende giudiziarie. La misura di prevenzione, pur non presupponendo l'instaurazione di un processo penale, è comunque finalizzata a prevenire la commissione di ulteriori reati e a tutelare la sicurezza pubblica, attraverso l'imposizione di limitazioni alla libertà personale proporzionate alla pericolosità sociale accertata. Il giudice, nel valutare la sussistenza dei presupposti per l'applicazione della misura, deve effettuare un'analisi approfondita e motivata della personalità del soggetto, senza limitarsi a considerazioni meramente soggettive, ma basandosi su elementi oggettivi e concreti, anche di natura indiziaria, che dimostrino l'effettiva pericolosità sociale del proposto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. AMOROSO Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso il decreto del 19/09/2018 della Corte di appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con il provvedimento sopra indicato la Corte di appello di Palermo confer…

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