Cassazione penale Sez. I sentenza n. 43492 del 25 novembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:43492PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare, può essere desunto dal nutrito casellario giudiziale dell'indagato, dalla sua condotta processuale non collaborativa, dal tentativo di fuga e di occultamento degli oggetti illecitamente detenuti, nonché dalla recente commissione di un reato della stessa specie e dall'applicazione nei suoi confronti di una misura di sicurezza. Tali elementi, valutati congiuntamente, possono giustificare l'adeguatezza e la proporzionalità della misura cautelare carceraria, anche in assenza di una specifica motivazione in ordine all'impossibilità di applicare misure meno afflittive come gli arresti domiciliari con l'uso di strumenti elettronici di controllo a distanza. L'onere di contestare puntualmente i suddetti elementi fattuali grava sulla difesa, la quale non può limitarsi a prospettare in astratto criticità motivazionali o a richiamare principi giurisprudenziali non direttamente applicabili al caso concreto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRICCHETTI Renato Giusep - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesc - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 07/07/2021 del TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ALIFFI FRANCESCO;
sentite le conclusioni del PG Dr. ZACCO FRANCA, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
udito il difensore, avvocato (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe il Tribunale di Napoli, adito quale giud…

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