Consiglio di Stato sentenza n. 7183 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:7183SENT

Massima

Generata da Simpliciter
La destinazione urbanistica di un'area a "zona a parco pubblico urbano-territoriale", ai sensi dell'art. 43 delle NTA del PRG, non comporta l'imposizione di un vincolo espropriativo, bensì di un vincolo di natura conformativa, funzionale all'interesse pubblico conseguente alla zonizzazione effettuata dallo strumento urbanistico. Tale previsione non sottrae al privato né la proprietà né la possibilità di sfruttare economicamente il bene, in quanto consente di realizzare le finalità di interesse pubblico mediante attività di iniziativa privata o promiscua, in regime di economia di mercato, senza la previa ablazione del bene. Pertanto, il proprietario mantiene la possibilità di sfruttamento del proprio diritto dominicale, sia pure nei limiti previsti dal PRG, non potendosi affermare che lo strumento urbanistico abbia imposto un vincolo di natura sostanzialmente espropriativa. Ciò in quanto le NTA prevedono che gli interventi debbano essere "di esclusivo carattere pubblico" e che lo strumento generale debba essere attuato attraverso un "progetto planivolumetrico di coordinamento", tipologia di progettazione utilizzata nella pianificazione attuativa, estesa all'intera superficie minima di intervento e destinata a confluire in una convenzione di lottizzazione con i proprietari. Pertanto, l'evocazione di tale tipologia di progettazione conferma che lo strumento urbanistico non presuppone l'espropriazione per l'attuazione delle zone tipizzate quale "zona a parco pubblico urbano-territoriale", e che la pubblicità del parco deve intendersi come "apertura al pubblico". Conseguentemente, l'istituto della decadenza del vincolo espropriativo previsto dall'art. 2 della L. n. 1187/1968 e, ora, dall'art. 9 del T.U. n. 327/2001, non trova applicazione in relazione a tale previsione urbanistica.

Sentenza completa

Pubblicato il 21/08/2024

N. 07183/2024REG.PROV.COLL.

N. 05741/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5741 del 2020, proposto da
Giovanni Trombetta, Nello Trombetta, Massimo Trombetta, Myriam Josephine Xuereb, rappresentati e difesi dall'avvocato Alessandro Rosa, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio fisico eletto presso lo studio dell’avvocato Nicola Donato, in Roma, via G. Animuccia n. 15;

contro

Comune di L’Aquila, in persona sindaco pro-tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Domenico De Nardis, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per l'Abruzzo (S…

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