Cassazione penale Sez. II sentenza n. 17572 del 9 giugno 2020

ECLI:IT:CASS:2020:17572PEN

Massima

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Il diritto di chiedere la sospensione del procedimento con messa alla prova, previsto dalla legge n. 67 del 2014, non può essere invocato dall'imputato nel giudizio di cassazione, né nel corso del giudizio di appello, in quanto tale istituto è stato costruito dal legislatore in alternativa alla celebrazione di ogni tipologia di giudizio di merito, già dal primo grado. Il silenzio dell'imputato non impedisce ai giudici di merito di rilevare l'assenza di spiegazioni alternative rispetto agli elementi di prova a suo carico, purché nel rispetto del suo diritto di difesa. Il diniego del riconoscimento delle attenuanti generiche e la declaratoria di recidiva possono essere adeguatamente motivati sulla base della condotta processuale dell'imputato e della gravità del fatto, senza che ciò integri una violazione dei suoi diritti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 02/07/2019 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere COSCIONI GIUSEPPE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore PRATOLA GIANLUIGI, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il difensore di (OMISSIS) ricorre per cassazione avverso la sentenza della Corte di Appello di …

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