Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3526 del 27 gennaio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:3526PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca dei beni, adottato nell'ambito del procedimento di prevenzione, è legittimo quando è sorretto da un apparato argomentativo corretto e correlato alle risultanze in atti, che dimostrino la sperequazione tra il tenore di vita e l'entità dei redditi apparenti o dichiarati, senza che sia necessaria la prova della illegittima acquisizione di ogni singolo bene. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione su tali provvedimenti è limitato alla violazione di legge e non si estende al controllo dell'iter giustificativo della decisione, a meno che questo sia del tutto mancante, in quanto la peculiarità del procedimento di prevenzione, sia sul piano processuale che su quello sostanziale, giustifica tale limitazione, riconosciuta dalla Corte Costituzionale come non irragionevole.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso il decreto 11 febbraio 2011 della Corte di appello di Catanzaro;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere dott. Luigi Lanza;

Sentito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale dott. GIALANELLA Antonio che ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN F…

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