Cassazione penale Sez. II sentenza n. 44641 del 27 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:44641PEN

Massima

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La custodia cautelare in carcere, pur essendo la misura più afflittiva, può essere applicata anche per i delitti aggravati ai sensi del D.L. n. 152 del 1991, art. 7, in presenza di concreti e attuali elementi che dimostrino la permanenza di gravi esigenze cautelari, come l'appartenenza dell'indagato ad ambienti mafiosi dai quali non abbia mostrato alcun distacco. Tali esigenze cautelari possono essere ritenute sussistenti anche in assenza di specifici comportamenti negativi durante la detenzione, qualora non siano emersi elementi concreti idonei a superare la presunzione relativa di adeguatezza della custodia in carcere prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p. Il giudice di appello, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari, non è vincolato ai soli punti oggetto di specifica censura da parte del pubblico ministero, potendo estendere il proprio sindacato all'intera ordinanza impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 06/03/2017 del TRIB. LIBERTA' di PALERMO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. FABIO DI PISA;
sentite le conclusioni del PG Dr. GIUSEPPINA CASELLA che ha concluso per il rigetto del ricorso;
Udito il difensore Avv. (OMISSIS) in sostituzione dell'Avv. (OMISSIS) il quale ha concluso riportandosi ai motivi del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Il Tribunale di Palermo, con ordinanza in data 06/03/2017…

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