Cassazione penale Sez. I sentenza n. 21214 del 26 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:21214PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La pronuncia di una frase offensiva nei confronti di una persona integra il reato di ingiuria, anche qualora tale espressione si collochi in un contesto dialettico tra parti contrapposte e sia preceduta da espressioni offensive nei confronti dell'imputato. Infatti, il disvalore giuridico della condotta non può essere depotenziato dalla mera contestualizzazione della frase offensiva, essendo preclusa l'applicazione delle esimenti della reciprocità delle offese o della provocazione, in quanto tali questioni sono state già definitivamente escluse dal giudicato formatosi a seguito dell'annullamento con rinvio della precedente sentenza. L'imputato che abbia pronunciato una frase offensiva non può quindi sottrarsi alla responsabilità penale per ingiuria adducendo il contesto dialettico in cui la stessa si è inserita, dovendo rispondere del reato commesso indipendentemente dalle eventuali provocazioni subite.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - rel. Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DA. CA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 6/2009 TRIB.SEZ.DIST. di ALCAMO, del 13/05/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 27/04/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ENZO IANNELLI;

Letti gli atti, la sentenza impugnata, il ricorso;

Udita la relazione del Cons. Dr. Enzo Jannelli;

Udita la requisitoria del S. Procuratore Generale, Dr. Vito Mone…

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