Cassazione penale Sez. II sentenza n. 47443 del 29 novembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:47443PEN

Massima

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La presunzione di pericolosità sociale stabilita dall'art. 275 c.p.p., comma 3, per il reato di associazione di tipo mafioso ex art. 416-bis c.p. può essere superata solo quando sia dimostrato che l'associato ha stabilmente rescisso i suoi legami con l'organizzazione criminosa, essendo onere del giudice di merito accertare l'inesistenza di elementi idonei a vincere tale presunzione. Pertanto, in assenza di tale prova contraria, la misura cautelare della custodia in carcere permane, non potendo essere revocata o sostituita con una misura meno afflittiva sulla base di meri elementi di novità, come l'instaurazione del procedimento di appello o il decorso del tempo, che non incidono sulle esigenze cautelari originariamente ritenute sussistenti. Inoltre, la posizione processuale dell'indagato non può essere comparata a quella di altri soggetti appartenenti al medesimo sodalizio criminale, in relazione ai quali sia stata riconosciuta un'attenuazione del quadro cautelare, atteso che il giudizio sulla sussistenza delle esigenze cautelari è rimesso alla valutazione discrezionale e insindacabile del giudice di merito, nel rispetto del principio del "giudicato cautelare".

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Domenic - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovann - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI R. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Milano, sezione del riesame in data 1/3/2013;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis)) di Montrone;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, dott. ROMANO Giulio che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 11/1/2013 la Corte d'A…

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