Cassazione civile Sez. III ordinanza n. 1113 del 26 gennaio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:1113CIV

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La Corte di Cassazione, in applicazione dell'art. 366-bis c.p.c., dichiara inammissibile il ricorso per cassazione che non contenga un quesito di diritto specifico e riferibile alla fattispecie concreta, idoneo a chiarire l'errore di diritto imputato alla sentenza impugnata. Il quesito di diritto deve indicare sia la regula iuris adottata dal giudice di merito, sia il diverso principio che il ricorrente assume corretto e che avrebbe dovuto essere applicato. L'omissione anche di uno solo di tali elementi rende il ricorso inammissibile, non potendo ritenersi sufficiente la mera generica richiesta di accertamento della violazione di una norma di legge. Tale requisito formale incide sulla sostanza dell'impugnazione, imponendo al ricorrente di chiarire con il quesito l'errore di diritto dedotto in relazione alla concreta fattispecie, al fine di consentire alla Corte di Cassazione il miglior esercizio della funzione nomofilattica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FINOCCHIARO Mario - Presidente

Dott. MASSERA Maurizio - Consigliere

Dott. SEGRETO Antonio - Consigliere

Dott. VIVALDI Roberta - Consigliere

Dott. SCARANO ((omissis)) - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso 15523/2010 proposto da:

(OMISSIS) (OMISSIS), elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), che lo rappresenta e difende unitamente all'avvocato (OMISSIS) giusta mandato a margine del ricorso;

- ricorrente -

contro

(OMISSIS);

- intimato -

avverso la sentenza n. 700/2009 della CORTE D'APPELLO di VENEZIA del 14/01/2009, depositata il 21/04/2009;

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