Cassazione penale Sez. II sentenza n. 21605 del 25 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:21605PEN

Massima

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Il reato di truffa non è assorbito nel reato di indebita utilizzazione di carte di credito o analoghi strumenti di pagamento da parte di chi non ne sia titolare, quando la condotta incriminata non si esaurisca nel mero utilizzo della citata tessera, ma sia connotata da un quid pluris, consistente nell'aver posto in essere artifizi o raggiri volti a simulare il regolare possesso e la titolarità della carta di pagamento, così traendo in inganno i titolari degli esercizi commerciali e conseguendone l'illecito profitto economico. In tali casi, la qualificazione giuridica del fatto che contempli il concorso tra il reato di truffa e quello di indebita utilizzazione di carta di pagamento non costituisce una palese incongruenza o una modificazione dell'originaria imputazione, tale da dover essere censurata, neppure sotto il profilo della mancanza di motivazione, atteso che l'accordo tra le parti può legittimamente presupporre una siffatta qualificazione, ove non si tratti di un errore manifesto. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso la sentenza di applicazione della pena su richiesta per errata qualificazione giuridica del fatto è ammissibile solo nelle ipotesi in cui trattasi di un errore manifesto e tale, quindi, da far ritenere che vi sia stato un indebito accordo non sulla pena ma sul reato, dovendosi, per converso, escludere detta possibilità, anche sotto il profilo del difetto di motivazione, qualora la diversa qualificazione presenti oggettivi margini di opinabilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. ESPOSITO Antonio - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Giovanni - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

SA. Az. detto Iv. , n. (OMESSO);

avverso la sentenza emessa in data 7 febbraio 2008 dal Tribunale di Forli';

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere dott. ((omissis));

letta la requisitoria del pubblico ministero, sost. proc. gen. dott. DELEHAYE Enrico, che ha chiesto il l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata e la trasmissione degli atti al T…

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