Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 1995 del 2014

ECLI:IT:TARLAZ:2014:1995SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di autotutela, adottato a seguito di un effettivo rinnovo del procedimento e in esecuzione di una precedente misura cautelare, che emenda il vizio formale originariamente contestato, determina la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente all'annullamento del provvedimento ritirato e sostituito, con la conseguente improcedibilità del ricorso. Infatti, l'interesse del ricorrente persiste soltanto in relazione all'impugnazione del nuovo provvedimento adottato in esito al rinnovo del procedimento, in quanto unico atto ancora produttivo di effetti. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che, in presenza di un provvedimento amministrativo di autotutela che abbia rimosso il vizio formale originariamente dedotto, il ricorso giurisdizionale avverso il precedente provvedimento diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, essendo l'interesse del ricorrente concentrato sulla diversa impugnazione del nuovo provvedimento. La massima valorizza l'importanza del rinnovo del procedimento amministrativo quale strumento di autotutela e di ripristino della legittimità, evidenziando come ciò determini il venir meno dell'interesse all'annullamento del precedente provvedimento viziato. Il linguaggio utilizzato è tecnico-giuridico, con riferimenti alle norme e ai principi di diritto amministrativo rilevanti, senza citazioni o riferimenti al caso specifico.

Sentenza completa

N. 05096/2002
REG.RIC.

N. 01995/2014 REG.PROV.COLL.

N. 05096/2002 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5096 del 2002, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, via Conca D'Oro N.184/190 - Pal. D;

contro

Ministero dell’Interno, in persona del Ministro pro tempore, e il Capo della Polizia di Stato, rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliata in Roma, via dei Portoghesi, 12;

nei confronti di

((omissis)), rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, via R.Grazioli Lante,16;

per l'annullamento

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