Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha stabilito che per il rilascio del permesso di costruire in sanatoria di nuove costruzioni in zona agricola è necessario che le opere siano oggettivamente connesse all'esercizio dell'attività agricola e che il richiedente sia in possesso della qualifica di imprenditore agricolo al momento della realizzazione degli abusi. Pertanto, il mero possesso della qualifica di imprenditore agricolo al momento della presentazione della domanda di sanatoria non è sufficiente, essendo necessario che tale requisito soggettivo sussista già al momento della realizzazione degli interventi edilizi abusivi. Inoltre, le opere devono essere destinate allo svolgimento dell'attività agricola e non possono essere utilizzate per finalità estranee, come il deposito di veicoli e mezzi. L'amministrazione comunale non è tenuta a svolgere un'attività istruttoria integrativa per accertare la sussistenza dei requisiti necessari, essendo onere del richiedente dimostrare il possesso di tali condizioni. Infine, il rispetto delle distanze dai confini previste dalla normativa urbanistica comunale rappresenta un ulteriore presupposto per il rilascio del titolo edilizio, non potendo trovare applicazione il solo criterio civilistico della "prevenzione" di cui agli artt. 873 e ss. c.c.