Il reato di rapina si configura quando l'agente, mediante violenza o minaccia, si impossessa indebitamente di denaro o altre cose mobili altrui, anche se temporaneamente, a prescindere dalla titolarità di un credito nei confronti della vittima. La mera richiesta di consegna di una somma di denaro ritenuta dovuta, anche se avanzata con atteggiamento minaccioso, non è sufficiente a integrare il reato di rapina, che richiede l'effettivo impossessamento della cosa altrui. Tuttavia, qualora la violenza o la minaccia siano tali da superare ogni ragionevole intento di far valere un diritto, il reato di rapina si configura anche in assenza di un effettivo impossessamento, essendo sufficiente l'entrata in possesso della cosa da parte dell'agente. Il reato di rapina si consuma nel momento e nel luogo in cui si verificano l'ingiusto profitto e l'altrui danno patrimoniale, a prescindere dalla temporaneità del possesso conseguito. Pertanto, il reato di rapina è configurabile anche quando il denaro sottratto alla vittima rimane sul tavolo e non entra nella materiale disponibilità dell'agente, purché quest'ultimo ne abbia acquisito il possesso mediante violenza o minaccia.