Cassazione penale Sez. III sentenza n. 4912 del 3 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:4912PEN

Massima

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Il reato di violenza sessuale su minore, anche se commesso in ambito familiare e con modalità reiterate, integra una grave lesione della libertà e dell'integrità sessuale del minore, che deve essere sanzionata con particolare rigore, tenuto conto dell'età della vittima, del rapporto di fiducia con l'autore del reato, della frequenza e della gravità delle condotte abusive, nonché della detenzione di materiale pedopornografico. Il giudice, nel determinare la pena, deve valorizzare tali elementi, senza che possano assumere rilievo, ai fini dell'attenuazione del trattamento sanzionatorio, fattori soggettivi come l'incensuratezza o la regolarità dell'attività lavorativa dell'imputato, atteso che la tutela del minore costituisce un interesse primario e inderogabile dell'ordinamento. La valutazione della prova testimoniale, anche di eventuali testimoni a discarico, deve essere condotta dal giudice in modo rigoroso e scevro da condizionamenti, privilegiando le dichiarazioni della persona offesa, rese in un contesto di garanzie procedurali, rispetto a mere affermazioni difensive non sorrette da elementi di riscontro oggettivo. Parimenti, la detenzione di materiale pedopornografico, anche se non facilmente accessibile, integra un autonomo reato a tutela dei minori sfruttati nella sua produzione, a prescindere dalla concreta utilizzazione di tale materiale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. SAVINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - Consigliere

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandr - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), n. il (OMISSIS);

nei confronti delle parti civili (OMISSIS), in proprio, e (OMISSIS) legalmente rappresentata da (OMISSIS), in quanto genitore esercente la potesta';

avverso la sentenza della Corte d'appello di Bologna del 26 febbraio 2013;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Alessandro M. Andronio;

udito il Pubblico Ministero, in persona del sostituto procuratore genera…

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