Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13042 del 17 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:13042PEN

Massima

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La presenza della persona offesa costituisce il criterio discretivo che differenzia la condotta di ingiuria, di cui all'articolo 594 del codice penale, dalla condotta di diffamazione, di cui all'articolo 595 del codice penale. Pertanto, ai fini della corretta qualificazione giuridica della condotta dell'imputato e della valutazione della rilevanza penale della stessa, è indispensabile che il giudice di merito espliciti se la persona offesa fosse presente o meno agli episodi indicati nel capo di imputazione, ovvero ad uno solo di essi. La presenza della persona offesa al momento dell'offesa alla sua reputazione integra il reato di ingiuria, mentre la sua assenza configura il reato di diffamazione. Tale distinzione è fondata sul dato letterale dell'articolo 595 c.p., che fa riferimento alla condotta di chi "fuori dei casi indicati dal precedente articolo" offende l'altrui reputazione comunicando con più persone.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del Tribunale di Cassino emessa in data 19/05/2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere dott.ssa ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale dott.ssa ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento senza rinvio perche' il fatto non sussiste;
udito per la costituita parte civile l&…

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