Il reato di lesioni personali aggravate, commesso con l'utilizzo di un'arma impropria e per futili motivi, è configurabile anche quando l'aggressione sia stata occasionata dal passaggio della persona offesa attraverso un fondo altrui, essendo tale condotta lesiva pacificamente riconducibile alla fattispecie di cui agli artt. 110, 582 e 585 c.p., comma 1, seconda parte, con riferimento all'art. 577 c.p., n. 4, e all'art. 61 c.p., n. 1. La valutazione delle risultanze probatorie, ivi comprese le dichiarazioni della persona offesa ritenute attendibili, è insindacabile ove congruamente motivata, così come l'applicazione dell'aggravante dei futili motivi, in presenza di una evidente sproporzione tra l'entità del fatto e l'impulso meramente punitivo che ha determinato l'azione violenta. Tuttavia, il reato è estinto per intervenuta prescrizione, nonostante i periodi di sospensione computati per intero e non nei limiti di cui all'art. 159 c.p., non essendo emersi elementi per un proscioglimento nel merito ai sensi dell'art. 129 c.p.p., comma 2. Ciò non pregiudica le statuizioni civili, con la condanna dei ricorrenti in solido alla rifusione delle spese di parte civile.