Il falso per induzione in atto pubblico si configura quando l'agente, mediante artifici o raggiri, induce in errore il pubblico ufficiale inducendolo a compiere un atto contrario alla verità. Tuttavia, qualora il fatto risulti di particolare tenuità, il giudice può dichiarare la non punibilità dell'imputato ai sensi dell'art. 131-bis c.p. In tal caso, non essendo pronunciata una sentenza di condanna, non è possibile decidere sulla domanda di liquidazione delle spese proposta dalla parte civile, in quanto le statuizioni civili nel giudizio penale possono essere adottate solo in presenza di una sentenza di condanna o nelle ipotesi previste dall'art. 578 c.p.p., tra le quali non rientra la dichiarazione di non punibilità per particolare tenuità del fatto. Il sindacato di legittimità sulla motivazione della sentenza impugnata è limitato al controllo del travisamento della prova, inteso in senso stretto come rapporto di negazione tra il dato probatorio e la sua rappresentazione nella motivazione, senza poter entrare nel merito della valutazione e dell'apprezzamento del significato degli elementi di prova, che attengono esclusivamente al giudizio di merito.