Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 46017 del 11 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:46017PEN

Massima

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Il reato di evasione dagli arresti domiciliari o dalla detenzione domiciliare si configura con la semplice violazione del divieto di allontanamento dal luogo di esecuzione della misura, senza la prescritta autorizzazione dell'autorità giudiziaria competente, a prescindere dalla durata o dalla distanza dello spostamento, nonché dai motivi che hanno determinato la condotta dell'agente. L'elemento psicologico del reato è il dolo generico, consistente nella consapevolezza e volontà di violare il divieto imposto, a tutela dell'interesse protetto dalla norma incriminatrice al rispetto dell'autorità delle decisioni giudiziarie. Pertanto, la mera allegazione di difficoltà da parte dell'imputato, come il mancato coordinamento degli orari di autorizzazione all'uscita e di somministrazione del pasto, non è sufficiente a configurare uno stato di necessità o un errore scusabile, in assenza di elementi concreti che giustifichino l'erroneo convincimento dell'agente. Analogamente, il fatto che l'imputato abbia informato le forze dell'ordine del suo allontanamento non esclude la sussistenza del dolo, trattandosi di una fattispecie di reato a dolo generico, non specifico, la cui struttura non consente di valorizzare in tal senso la condotta dell'agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. GIORDANO Emilia An - rel. Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

Dott. VIGNA Maria Sabina - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 4 luglio 2016 della Corte di appello di L'Aquila;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Emilia Anna Giordano;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Marinelli Felicetta, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) impugna la sentenza indicata in rubrica che, con le concesse circostanze attenu…

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