La mancata dichiarazione di impossidenza del coniuge, richiesta dall'amministrazione comunale nell'ambito di una domanda di regolarizzazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica occupato senza titolo, non costituisce motivo di illegittimità del provvedimento di diniego, qualora la separazione tra i coniugi sia solo di fatto e non risulti formalmente omologata, essendo in tal caso legittima la richiesta dell'amministrazione di tale dichiarazione. Pertanto, il ricorso avverso il provvedimento di diniego della domanda di regolarizzazione deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, qualora il ricorrente abbia successivamente presentato una nuova domanda di regolarizzazione per il medesimo alloggio, in relazione alla quale sia stato adottato un nuovo provvedimento di diniego, non impugnato. In tali ipotesi, il provvedimento originariamente gravato risulta assorbito e sostituito dal nuovo provvedimento, con conseguente venir meno dell'interesse del ricorrente alla decisione sul ricorso precedentemente proposto.