ECLI:IT:CASS:2002:314PEN
Con sentenza del 10.12.1999, il Tribunale militare di Verona dichiarava lo S. -maresciallo della Guardia di finanza- colpevole di insubordinazione con ingiuria aggravata (per essersi rivolto al superiore, tenente R. M., dicendogli "lei non è un comandante, ma un comandante padreterno ... lei è un illuso ... lei è un maleducato); gli concedeva attenuanti generiche ritenute prevalenti e lo condannava alla pena di un mese di reclusione militare, oltre alle pronunce accessorie.
Su gravame dell'imputato, la Corte militare d'appello -colla sentenza oggi esaminata- confermava quella di primo grado.
Osservavano i secondi giudici che la colpevolezza dello S. risultava provata.
L'imputato aveva ammesso di avere avuto un colloquio col superiore, allo scopo di esternargli la sua protesta per l'eccesso di ferie concesse a militari che avrebbero invece dovuto essere impegnati nel servizio di soccorso alpino; il tenente aveva replicato in maniera alterata e, nel …
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