Cassazione penale Sez. II sentenza n. 30034 del 17 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:30034PEN

Massima

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Il provvedimento di custodia cautelare in carcere, pur essendo una misura restrittiva della libertà personale, può essere legittimamente disposto dal giudice quando sussistono gravi indizi di colpevolezza a carico dell'indagato e ricorrono esigenze cautelari, come il pericolo di fuga o di reiterazione del reato, adeguatamente motivate. Tuttavia, il giudice è tenuto a valutare con particolare attenzione la proporzionalità della misura, escludendo l'applicazione di aggravanti non sufficientemente comprovate, al fine di contemperare le esigenze cautelari con il diritto fondamentale alla libertà personale dell'imputato. Ove l'indagato rinunci al ricorso avverso l'ordinanza di custodia cautelare, il giudice di legittimità dichiara l'inammissibilità del ricorso, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma equitativamente fissata a favore della cassa delle ammende, in ragione dei motivi dedotti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. BARTOLINI Francesco - Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto, in proprio, da:

Mo. Al. , (nato il (OMESSO));

avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Lecce, in data 06.03.2009 (sciolta in tale data la riserva formulata all'udienza del 09.03.2009);

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. M. B. Taddei;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dr. ((omissis)) il quale ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' d…

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