La giurisdizione sulle controversie relative all'accertamento dell'esistenza, della natura e dell'estensione dei diritti di uso civico, ivi comprese quelle inerenti alla qualitas soli dei terreni, spetta al Commissario per la liquidazione degli usi civici, in applicazione dell'art. 29, secondo comma, della legge 16 giugno 1927, n. 1766, a prescindere dalla natura demaniale o privata dei beni oggetto della controversia, atteso che la legge ha inteso definire uno statuto tendenzialmente unitario della pluralità di fenomeni che, caratterizzandosi per la facoltà di uso del bene riconosciuta in capo ai partecipanti ad una collettività, sono stati sistematizzati nella categoria degli "usi civici". Pertanto, il giudice amministrativo è privo di giurisdizione a conoscere di controversie aventi ad oggetto l'accertamento dell'esistenza di diritti di uso civico, in quanto tale questione si pone come antecedente logico-giuridico della decisione sulla legittimità degli atti amministrativi impugnati, dovendo essere previamente accertata la sussistenza o meno di tali diritti, la cui cognizione è devoluta in via esclusiva al Commissario per la liquidazione degli usi civici.