La cancellazione di una società dal registro delle imprese comporta la perdita della sua capacità sostanziale e processuale di stare in giudizio. Di conseguenza, l'impugnazione di una sentenza emessa nei confronti della società cancellata deve essere proposta nei confronti dei suoi soci, ai quali si è automaticamente trasferita la legittimazione processuale, in applicazione dell'art. 110 c.p.c. Il giudice, anche d'ufficio, è tenuto a verificare la regolare costituzione delle parti in giudizio e, in caso di estinzione della società, a dichiarare l'inammissibilità dell'impugnazione proposta nei confronti di essa, con conseguente passaggio in giudicato della sentenza di primo grado. Il principio di corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato impone al giudice di esaminare tutti i motivi di impugnazione dedotti, ivi compresa l'eccezione relativa alla legittimazione processuale della società, al fine di evitare la formazione di un giudicato su tale questione.