Cassazione penale Sez. III sentenza n. 15258 del 12 aprile 2023

ECLI:IT:CASS:2023:15258PEN

Massima

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Il possesso di una partita IVA da parte del richiedente il reddito di cittadinanza, pur non essendo di per sé sufficiente a configurare il reato di cui all'art. 7, comma 1, del d.l. n. 4/2019, conv. in l. n. 26/2019, può tuttavia rilevare ai fini della sussistenza del reato qualora l'omessa dichiarazione di tale attività lavorativa autonoma sia idonea a incidere sull'entità dei redditi del nucleo familiare e, quindi, sulla legittima erogazione del beneficio. In tal caso, infatti, l'omissione dichiarativa può integrare gli estremi del dolo specifico richiesto dalla norma, in quanto strumentale all'indebita percezione del reddito di cittadinanza. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato, è necessario accertare non solo la mera omissione dichiarativa, ma anche la sua concreta idoneità a consentire l'ottenimento indebito del beneficio, in ragione della rilevanza economica dell'attività lavorativa autonoma non dichiarata. La valutazione della sussistenza di tali elementi deve essere compiuta dal giudice di merito, senza che il giudizio di legittimità possa estendersi alla verifica della fondatezza dell'accusa, essendo sufficiente, ai fini del sequestro preventivo, la mera astratta sussumibilità del fatto in una fattispecie di reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALTIERO Donatella - rel. Presidente

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. SCARCELLO Alessio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata ad (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 27/9/2022 del Tribunale di Vibo Valentia visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso, trattato ai sensi Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8;
udita la relazione svolta dal Consigliere Giovanni Liberati;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Luigi Giordano, che ha concluso chiedendo il rinvio del procedimento a data successiva alla decisione delle Sezioni unite.<…

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