Consiglio di Stato sentenza n. 1520 del 2006

ECLI:IT:CDS:2006:1520SENT

Massima

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La concessione di un pubblico servizio, quale la gestione di una funicolare, presuppone il rilascio di una specifica autorizzazione da parte dell'autorità competente, che nel caso di specie era inizialmente lo Stato e successivamente la Regione. La scadenza o la mancata proroga di tale concessione da parte dell'ente concedente determina la cessazione del rapporto concessorio, senza che il concessionario possa pretendere un indennizzo dall'amministrazione comunale con la quale aveva stipulato una convenzione per la realizzazione e la gestione dell'impianto. Infatti, l'anticipata conclusione della gestione della funicolare è dipesa da una scelta volontaria del concessionario di non richiedere il rinnovo della concessione regionale, e non da una determinazione dell'amministrazione comunale, con la quale il rapporto concessorio era comunque destinato a cessare al termine del periodo previsto dalla convenzione. Pertanto, in assenza di una previsione contrattuale che riconosca al concessionario il diritto a un indennizzo per l'anticipata cessazione del rapporto, non sussiste alcun obbligo di indennizzo a carico dell'amministrazione comunale. Inoltre, le difficoltà economiche del concessionario, anche se configurabili come causa di forza maggiore, non danno titolo ad alcun indennizzo da parte dell'amministrazione, essendo l'anticipata cessazione delle prestazioni non addebitabile a quest'ultima. Infine, una volta scaduta la concessione regionale, l'amministrazione comunale non può legittimamente rifiutare la restituzione anticipata dei beni o diffidare il concessionario a proseguire l'esercizio del servizio, in quanto tali atti risultano privi di fondamento giuridico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale
Quinta Sezione
ha pronunciato la seguente
DECISIONE
sul ricorso in appello n. 6647 del 1997, proposto da s.p.a. Sp. Funicolare di Me.-Po. Alto in liquidazione, in, persona del liquidatore dr. Al. La., rappresentata e difesa dagli avv.ti Pa. Em. Pa. e Gi. Pa., con i quali è elettivamente domiciliata in Ro., ((omissis))., n. 38, presso lo studio Na.-Sa., giusto mandato a margine del ricorso;
contro
il Comune di Napoli, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall'avv. Ed. Ba., con il quale è elettivamente domiciliato in Ro., lungotevere Fl., n. 46, presso il dr. Gi. Ma. Gr., giusto mandato a margine del controricorso con contestuale appello incidentale;
e contro
la Regione Campania, in persona del Presidente della Giunta regionale p.t., non costituitasi in giudizio;
per la riforma
della sentenza del T.A.R. Campania -Sez. I^ di Napoli- n. 1…

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