Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31076 del 22 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:31076PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la responsabilità penale degli imputati, ritiene che le dichiarazioni concordanti delle persone offese costituiscano prova sufficiente ai fini dell'affermazione di colpevolezza, anche in assenza di ulteriori riscontri probatori, purché siano adeguatamente motivate le ragioni di attendibilità di tali testimonianze. Inoltre, il reato di danneggiamento è configurabile anche in presenza di condotte violente e minacciose che abbiano cagionato danni a beni altrui, a prescindere dalla produzione di specifiche prove fotografiche. Infine, l'attenuante della minima partecipazione al reato di cui all'art. 114 c.p. può essere esclusa qualora il contributo causale dell'imputato, pur marginale, risulti comunque rilevante ai fini della realizzazione dell'illecito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 02/02/2015 del TRIB. SEZ. DIST. di CASERTA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato, i ricorsi e le conclusioni depositate dai ricorrenti;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. BIRRITTERI Luigi, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi;
udito il difensore …

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