Cassazione penale Sez. II sentenza n. 5555 del 9 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:5555PEN

Massima

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Il reato di usura si configura quando il soggetto attivo, approfittando dello stato di bisogno della persona offesa, si fa promettere o corrispondere interessi usurari in misura sproporzionata rispetto alla somma erogata. Perché il reato sia integrato, è necessario che lo stato di bisogno della vittima sia conoscibile dall'agente e che vi sia un nesso di causalità tra tale stato e la pattuizione degli interessi usurari. Inoltre, la prova della responsabilità dell'imputato non può essere desunta da elementi indiziari contraddittori o insufficienti, essendo necessario che emerga in modo evidente dagli atti processuali, senza necessità di ulteriori accertamenti. Qualora i reati contestati risultino estinti per prescrizione, il giudice è tenuto a pronunciare sentenza di proscioglimento, senza poter rinviare il processo per un nuovo esame del merito, essendo preclusa ogni valutazione sulla responsabilità dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. PRESTIPINO Giovanni - Consigliere

Dott. CAMPANILE Pietro - Consigliere

Dott. RENZO Michele - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. FR. RO. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 28/06/2000 CORTE APPELLO di L'AQUILA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. PRESTIPINO ANTONIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. STABILE Carmine, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio per intervenuta prescrizione dei reati di cui ai capi e) ed f) della rubrica; ina…

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