Il potere di autotutela possessoria "juris publici" riconosciuto all'amministrazione pubblica dall'art. 823, comma 2, del codice civile le consente di adottare provvedimenti autoritativi di riduzione in pristino per ricostituire, senza dilazione, situazioni di fatto giustificate da un preesistente possesso o detenzione e violate da atti di spoglio, anche in assenza di un titolo scritto che legittimi il godimento del bene da parte del privato. Tale potere sussiste anche qualora l'amministrazione sia stata tollerante per un lungo periodo di tempo rispetto all'occupazione abusiva del bene, in quanto tale tolleranza non può comunque comportare l'acquisto di una pretesa possessoria da parte del privato ai sensi dell'art. 1144 c.c. Inoltre, l'amministrazione può legittimamente ordinare il rilascio del bene e la rimozione delle opere edilizie abusive realizzate dal privato, senza dover riconoscere alcun indennizzo, in quanto il proprietario può utilizzare le costruzioni realizzate dal terzo ai sensi dell'art. 936 c.c., salvo il caso in cui le opere siano state eseguite in violazione della normativa urbanistica ed edilizia, precludendone qualsiasi utilizzo da parte dell'amministrazione.