Cassazione penale Sez. III sentenza n. 35876 del 19 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:35876PEN

Massima

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Il principio di irretroattività della legge penale, sancito dall'art. 25, comma 2, Cost., non implica necessariamente la retroattività della legge penale più favorevole, essendo quest'ultima una facoltà rimessa alla discrezionalità del legislatore ordinario. Pertanto, la deroga al principio della retroattività della lex mitior, prevista dall'art. 1, comma 547, della L. n. 266/2005, non contrasta con il dettato costituzionale, in quanto tale disposizione introduce un trattamento differenziato giustificato dall'esigenza di tutelare interessi di particolare rilevanza, quali il controllo e la regolamentazione degli apparecchi per il gioco, la cui pericolosità sociale risulta attenuata dalla nuova disciplina introdotta dalla medesima legge. Inoltre, l'assenza di una disciplina transitoria implicherebbe l'ingiustificata assenza di qualsiasi conseguenza sanzionatoria per i fatti già definiti in sede penale, in particolare l'inapplicabilità della confisca prevista dal R.D. n. 773/1931, art. 110, comma 9-bis.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. ONORATO Pierluigi - Consigliere

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. LOMBARDI ((omissis)) - Consigliere

Dott. MARMO Margherita - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avv. VANNUCCI Sandra, difensore di fiducia di PR. Al., n. a (OMESSO);

avverso l'ordinanza in data 13.11.2007 del G.I.P. del Tribunale di Ravenna, con la quale e' stata rigettata l'istanza di revoca della sentenza in data 6.11.2006, con la quale il Pr. era stato condannato per il reato di cui al Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 773, articolo 110 (T.U.L.P.S.).

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((om…

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