Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 18630 del 26 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:18630PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare il ricorso per cassazione avverso una sentenza di merito, è tenuto a verificare esclusivamente la congruenza e la logicità della motivazione, senza poter riesaminare nel merito la ricostruzione dei fatti e la valutazione delle prove effettuata dal giudice di appello. Le censure che si risolvono in una mera prospettazione di una diversa valutazione delle circostanze esaminate dal giudice di merito sono pertanto inammissibili in sede di legittimità. Inoltre, il controllo di legittimità non può riguardare la determinazione della pena, se questa risulta adeguatamente motivata sulla base dei criteri di cui all'art. 133 c.p. Infine, la mancata deduzione di questioni in precedenza non sollevate, come l'applicazione dell'indulto, comporta l'inammissibilità del relativo motivo di ricorso, essendo tale valutazione di competenza del giudice dell'esecuzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Presidente

Dott. D'ISA Claudio - Consigliere

Dott. BIANCHI Luisa - Consigliere

Dott. BLAIOTTA ((omissis)) - Consigliere

Dott. CIAMPI Francesco - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

2. (OMISSIS) N. (OMISSIS);

3. (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

4. (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

5. (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza della CORTE D'APPELLO DI NAPOLI del 19.01.2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere dott. FRANCESCO MARIA CIAMPI;

sentite le conclusioni del PG in persona del Dott.ssa ((omissis)) che ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' dei ricorsi;

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