Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La normativa nazionale che prevede l'automatica esclusione di un operatore economico dalla procedura di gara per il solo fatto che l'impresa ausiliaria abbia reso una dichiarazione non veritiera circa l'esistenza di condanne penali a carico dei suoi rappresentanti, senza consentire previamente all'operatore di sostituire tale impresa ausiliaria o di presentare giustificazioni, è in contrasto con il diritto dell'Unione Europea e, in particolare, con l'articolo 63 della Direttiva 2014/24/UE sugli appalti pubblici. Pertanto, in tali casi, la stazione appaltante deve dapprima consentire all'operatore economico di presentare eventuali misure correttive adottate e, solo in subordine, qualora tali misure siano ritenute insufficienti, può imporre la sostituzione dell'impresa ausiliaria, verificando che ciò non comporti una modifica sostanziale dell'offerta. La normativa nazionale che prevede l'automatica esclusione in tali ipotesi deve essere disapplicata in quanto in contrasto con il diritto dell'Unione Europea.