La recidiva reiterata, specifica e infraquinquennale, in quanto circostanza aggravante ad effetto speciale, incide sia sul computo del termine-base di prescrizione ai sensi dell'articolo 157 c.p., comma 2, sia sull'entità della proroga di tale termine in presenza di atti interruttivi, ai sensi dell'articolo 161 c.p., comma 2. Tuttavia, per determinare il tempo necessario a prescrivere, l'aumento massimo di pena previsto per la recidiva reiterata deve essere calcolato sulla pena massima edittale stabilita dalla legge per il reato consumato o tentato, e non già sul termine minimo di prescrizione fissato nelle soglie di cui all'articolo 157 c.p., comma 1. Pertanto, anche considerando l'aumento del termine di prescrizione per effetto della recidiva reiterata, specifica e infraquinquennale, i reati possono comunque ritenersi prescritti al momento della pronuncia della sentenza, in applicazione della regola fondamentale espressa dall'articolo 157 c.p., comma 1, che stabilisce che "la prescrizione estingue il reato decorso il tempo corrispondente al massimo della pena edittale stabilita dalla legge".