Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32564 del 9 agosto 2007

ECLI:IT:CASS:2007:32564PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La legittima difesa non può essere invocata quando l'imputato non abbia dovuto far fronte ad alcuna aggressione nei propri confronti, ma sia stato egli stesso a porre in essere condotte violente e minacciose nei confronti della persona offesa, come l'aver colpito quest'ultima con un bastone e averle rivolto frasi minacciose. In tali casi, la ricostruzione dei fatti operata dal giudice di merito, adeguatamente motivata sulla base degli elementi probatori acquisiti, esclude l'applicabilità della scriminante di cui all'art. 52 c.p., in quanto l'imputato non ha agito per respingere un'ingiusta aggressione attuale. La valutazione degli elementi di prova e la ricostruzione del fatto storico rientrano nella competenza esclusiva del giudice di merito, non sindacabile in sede di legittimità se sorretta da motivazione logica e immune da vizi logici manifesti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

IN. MA., N. IL (OMESSO);

avverso la SENTENZA del 03/10/2006 CORTE DI APPELLO di ROMA;

visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. OLDI PAOLO;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DI POPOLO ANGELO, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito, per la parte civile, l'Avv. VENTURI GIANCARLO;

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