Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 37660 del 18 ottobre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:37660PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni, quale misura cautelare reale, può essere disposto dal giudice a carico dell'indagato per il profitto di un reato, nel rispetto del principio di sussidiarietà, previa verifica della disponibilità di liquidità e beni della società di cui l'indagato è stato amministratore e legale rappresentante, e con la notifica del provvedimento alla società stessa. Il sequestro non può tuttavia incidere su somme impignorabili, come quelle pari al triplo dell'assegno sociale, a tutela del minimo vitale dell'indagato. Il mancato rispetto di tali presupposti e limiti rende il provvedimento di sequestro illegittimo, determinando l'inammissibilità del ricorso avverso l'ordinanza che lo ha confermato, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - rel. Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

Dott. RICCIO Stefania - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata ad (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa il 03/03/2021 dal Tribunale di Venezia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito il difensore del ricorrente, avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso, riportandosi ai moti…

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