Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Le opere non amovibili costruite su beni del demanio marittimo, alla scadenza della concessione, sono acquisite automaticamente allo Stato, senza alcun compenso o rimborso, ai sensi dell'art. 49 del Codice della Navigazione, anche nel caso di rinnovo della concessione, salvo il caso in cui il rinnovo sia avvenuto prima della scadenza e senza soluzione di continuità, configurandosi come una mera proroga dell'originario rapporto concessorio. Pertanto, il canone demaniale deve essere determinato tenendo conto della natura di pertinenze demaniali di tali opere, in applicazione dell'art. 1, comma 251, della legge n. 296/2006, che ha modificato la disciplina di cui all'art. 3 della legge n. 494/1993. L'amministrazione è tenuta a motivare adeguatamente la quantificazione del canone, indicando i parametri normativamente previsti per il calcolo, senza che l'omissione dell'indicazione del termine e dell'autorità per l'impugnazione possa inficiare la legittimità del provvedimento, trattandosi di mera irregolarità formale.