Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12890 del 5 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:12890PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare l'impugnazione proposta avverso l'ordinanza che ha rigettato l'istanza di revoca della misura cautelare della custodia in carcere, afferma il principio secondo cui il rimedio esperibile contro i provvedimenti concernenti la modifica o la revoca delle misure cautelari personali è l'appello al tribunale del riesame, ai sensi dell'art. 309 c.p.p., comma 7, e non il ricorso per cassazione, che è ammesso solo avverso le ordinanze che decidono sulla applicazione, sulla sostituzione o sulla revoca delle misure cautelari, ai sensi dell'art. 311 c.p.p., comma 1. Pertanto, il ricorso per cassazione proposto avverso l'ordinanza che ha respinto l'istanza di revoca della custodia cautelare deve essere qualificato come appello e trasmesso al tribunale competente per il relativo esame, in applicazione del principio di conservazione degli atti giuridici e del favor impugnationis.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMESSO), nato a Roma il (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 6701/2010 GIP TRIBUNALE ROMA, del 22/06/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELA TARDIO;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. GABRIELE MAZZOTTA che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

preso atto che nessuno e' comparso per il ricorrente.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 22 giugno 2011 i…

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