Cassazione penale Sez. I sentenza n. 13392 del 21 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:13392PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio è configurabile quando l'agente pone in essere atti idonei e diretti in modo non equivoco a cagionare la morte della vittima, anche se il risultato non si verifica per cause indipendenti dalla sua volontà. Il dolo del tentato omicidio può essere diretto, quando l'agente vuole cagionare la morte, o alternativo, quando l'agente accetta il rischio di provocare la morte, pur non avendola come fine primario. La valutazione dell'idoneità degli atti e della sussistenza del dolo spetta al giudice di merito, la cui motivazione è incensurabile in sede di legittimità se priva di vizi logici e adeguatamente argomentata, come nel caso in cui il colpo di arma da taglio sia stato sferrato alla testa o alla parte alta del corpo della vittima, sede di organi vitali. Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito in ordine alla ricostruzione in fatto della condotta e dell'elemento psicologico, essendo precluso il riesame del merito della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 401/2010 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 26/06/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/02/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE LOCATELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CANEVELLI Paolo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza del 15.7.2009 il Tribunale di Crotone dichiar…

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