Il diniego della sospensione condizionale della pena è legittimo quando il certificato del casellario giudiziale evidenzia a carico dell'imputato precedenti penali e pregresse concessioni del beneficio, in quanto tali elementi consentono al giudice di valutare negativamente la sua meritevolezza di un nuovo provvedimento di sospensione, in applicazione del principio di cui all'art. 164 c.p. Tale valutazione non può essere censurata per mancanza o manifesta illogicità della motivazione, in quanto fondata su dati oggettivi e concreti desumibili dagli atti processuali, che legittimano il giudizio prognostico negativo sulla futura condotta dell'imputato e sulla sua capacità di ravvedimento. Il diniego della sospensione condizionale della pena, pertanto, si sottrae a censure di illogicità o irragionevolezza quando risulta adeguatamente motivato sulla base delle risultanze del certificato del casellario giudiziale, che costituiscono elementi valutativi rilevanti ai fini della prognosi sulla futura condotta dell'imputato e sulla sua meritevolezza del beneficio, in applicazione del principio di cui all'art. 164 c.p.