Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 23448 del 3 agosto 2020

ECLI:IT:CASS:2020:23448PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari di cui all'art. 274, lett. c) c.p.p., deve effettuare un'approfondita analisi della concreta e attuale pericolosità sociale dell'indagato, tenendo conto non solo della gravità e delle modalità dei reati contestati, ma anche di tutti gli altri elementi rilevanti della sua personalità e del suo contesto di vita, come l'assenza di precedenti penali, la giovane età, l'eventuale sporadicità e occasionalità della condotta criminosa. La mera gravità dei fatti e l'astratta capacità a delinquere non sono sufficienti a giustificare l'applicazione di una misura cautelare, essendo necessario un giudizio prognostico specifico e concreto sulla effettiva probabilità di reiterazione del reato, che tenga conto di tutti i fattori indicativi della pericolosità sociale dell'indagato al momento dell'adozione della misura. L'omissione di tale approfondita valutazione integra un vizio di motivazione dell'ordinanza cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. TANGA Antonio L - rel. Consigliere

Dott. CENCI Daniele - Consigliere

Dott. PICARDI Francesca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 11/11/2019 del TRIB. LIBERTA' di BARI;
udita la relazione svolta dal Consigliere TANGA ANTONIO LEONARDO;
lette/sentite le conclusioni del PG TASSONE KATE.
RITENUTO IN FATTO
1. Con provvedimento emesso in data 04/04/2019, il G.I.P. del Tribunale di Foggia rigettava, per l'insussistenza di attuali e concrete esigenze cautelari da salvaguardare, la richiesta P.M. di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei con…

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