Cassazione penale Sez. V sentenza n. 37901 del 28 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:37901PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato, ai sensi dell'art. 110 c.p., si realizza attraverso qualsiasi comportamento esteriore che fornisca un apprezzabile contributo, in tutte o alcune delle fasi di ideazione, organizzazione ed esecuzione, alla realizzazione collettiva del fatto criminoso, anche solo mediante il rafforzamento dell'altrui proposito criminoso o l'agevolazione dell'opera degli altri concorrenti. Pertanto, il partecipe risponde non solo degli atti da lui compiuti, ma anche di quelli posti in essere dagli altri, convergenti nell'offesa all'interesse protetto dalla norma incriminatrice, essendo sufficiente che la sua condotta cosciente abbia aumentato la possibilità della produzione del reato. Non è necessario un previo accordo diretto alla causazione dell'evento, potendo il concorso esplicarsi anche in un intervento di carattere estemporaneo sopravvenuto a sostegno dell'azione altrui, ancora in corso quand'anche iniziata all'insaputa del correo. Ai fini dell'integrazione della circostanza attenuante della minima partecipazione di cui all'art. 114 c.p., non è sufficiente una minore efficacia causale dell'attività prestata da un concorrente rispetto a quella realizzata dagli altri, essendo necessario che il suo contributo si sia concretizzato nell'assunzione di un ruolo di rilevanza del tutto marginale, ossia di efficacia causale così lieve rispetto all'evento da risultare trascurabile nell'economia generale dell'"iter" criminoso. Le dichiarazioni della persona offesa, inoltre, possono essere legittimamente poste da sole a fondamento dell'affermazione di penale responsabilità dell'imputato, previa verifica, corredata da idonea motivazione, della credibilità soggettiva del dichiarante e dell'attendibilità intrinseca del suo racconto, che deve essere più penetrante e rigorosa rispetto a quella cui vengono sottoposte le dichiarazioni di qualsiasi testimone.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. SABEONE Gerardo - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SCOTTI Umberto Luigi - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/01/2015 della CORTE APPELLO di L'AQUILA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 26/04/2017, la relazione svolta dal Consigliere Dott. SABEONE GERARDO…

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