Cassazione penale Sez. V sentenza n. 14882 del 20 aprile 2021

ECLI:IT:CASS:2021:14882PEN

Massima

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Il furto di beni appartenenti a privati, ma conservati in uffici o stabilimenti pubblici, integra l'aggravante di cui all'art. 625, comma 1, n. 7, c.p., a prescindere dalla natura occasionale o sistematica della presenza di tali beni nei locali pubblici. Ciò in quanto la ratio dell'aggravante risiede nella necessità di una più efficace tutela del rispetto dovuto alla Pubblica Amministrazione e della maggior fiducia che ispira la conservazione dei beni che si trovano nei suoi uffici. Pertanto, ai fini della configurabilità dell'aggravante, è irrilevante che i beni sottratti appartengano a privati e non all'ufficio o stabilimento pubblico, nonché che la loro presenza in tali luoghi sia solo occasionale e non sistematica. Ciò che rileva è che i beni si trovassero, al momento del fatto, in un ufficio o stabilimento pubblico, indipendentemente dalla loro proprietà e dalla frequenza della loro collocazione in quel luogo. Il giudice di merito, nel valutare il bilanciamento tra circostanze aggravanti e attenuanti, deve considerare tutte le circostanze rilevanti, senza omettere alcuna di esse, al fine di pervenire a un giudizio complessivo e coerente sulla congruità della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. CALASELICE Barbare - rel. Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta M - Consigliere

Dott. MAURO Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 02/04/2019 della CORTE APPELLO di PERUGIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere BARBARA CALASELICE;
il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. LOY ((omissis)), ha concluso chiedendo l'inammissibilita';
Il difensore ha chiesto l'accoglimento dei motivi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Perugia ha …

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