La disapplicazione delle norme nazionali in contrasto con il diritto dell'Unione Europea è un principio fondamentale dell'ordinamento giuridico, in virtù del quale il giudice amministrativo è tenuto a disapplicare le disposizioni interne che si pongono in contrasto con le norme europee direttamente applicabili, come l'art. 12 della Direttiva 2006/123/CE sui servizi nel mercato interno. Pertanto, devono essere disapplicate tutte le norme nazionali che hanno introdotto proroghe automatiche e generalizzate delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative, in quanto tali proroghe si pongono in frontale contrasto con il principio di libera concorrenza e di parità di trattamento sancito dal diritto dell'Unione Europea. Il giudice amministrativo, nell'esercizio del proprio potere-dovere di disapplicazione, non può riconoscere alcuna proroga delle concessioni demaniali disposta dal legislatore nazionale in violazione del diritto europeo, essendo tenuto a dare immediata attuazione ai principi affermati dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, che impongono l'avvio di procedure di selezione ad evidenza pubblica per l'assegnazione delle concessioni in un contesto realmente concorrenziale. Il perdurante interesse del concessionario a ottenere l'annullamento degli atti amministrativi di diniego della proroga, al fine di far valere eventuali pretese risarcitorie, non può comunque condurre alla reviviscenza di un regime di proroga automatica delle concessioni, essendo tale regime in contrasto con il diritto europeo e, pertanto, da disapplicare.