Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 9354 del 2023

ECLI:IT:TARLAZ:2023:9354SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive, adottato ai sensi dell'art. 31 del D.P.R. 380/2001, costituisce un provvedimento vincolato e doveroso per l'amministrazione, in quanto finalizzato al ripristino della legalità violata e della situazione antecedente l'illecito, senza che sia necessaria una specifica motivazione in ordine alle ragioni di interesse pubblico. Tale ordine può essere legittimamente indirizzato al proprietario dell'area, in quanto rappresenta una misura di carattere reale, volta a reprimere un illecito di natura permanente, senza che sia richiesta la comunicazione di avvio del procedimento, trattandosi di un procedimento tipizzato dalla legge e caratterizzato dal compimento di meri accertamenti tecnici. L'ordine di demolizione non è inoltre inficiato dalla perdita di efficacia dell'eventuale precedente ordinanza di sospensione dei lavori, in quanto si tratta di determinazioni autonome, né può essere escluso per il decorso di un lungo periodo di tempo dalla commissione dell'abuso, in quanto l'interesse pubblico al ripristino della legalità violata sussiste in re ipsa, indipendentemente da specifiche ragioni di interesse pubblico. Pertanto, l'ordine di demolizione di opere edilizie abusive, adottato ai sensi dell'art. 31 del D.P.R. 380/2001, è un provvedimento vincolato e doveroso per l'amministrazione, che può essere legittimamente indirizzato al proprietario dell'area, senza che sia necessaria la comunicazione di avvio del procedimento né una specifica motivazione in ordine alle ragioni di interesse pubblico, anche a distanza di lungo tempo dalla commissione dell'abuso.

Sentenza completa

Pubblicato il 01/06/2023

N. 09354/2023 REG.PROV.COLL.

N. 10875/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Stralcio)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10875 del 2012, proposto da
Anna Maria Toti, rappresentata e difesa dagli avvocati Marta Toti, Emiliano Pucci, con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. Emiliano Pucci in Roma, via Collatina, 76 e indirizzo PEC come da Registri Giustizia;

contro

Comune di Marino, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Paolo Lanzillotta, Claudia Di Marzio, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per l'annullamento

delle ordinanze n. 313/2012 prot. 41095 e n. 425/2012 prot. 56034 emesse dal Comune di Marino in relazione …

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