Cassazione penale Sez. II sentenza n. 40015 del 26 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:40015PEN

Massima

Massima ufficiale
È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale degli artt. 311, comma quarto, e 325, comma terzo, cod. proc. pen. - in relazione agli artt. 117 Cost. e 6 CEDU, nonchè con riferimento all'art. 111 Cost. - nella parte in cui, secondo l'interpretazione divenuta "diritto vivente", dispongono che il procedimento in camera di consiglio innanzi alla Corte di cassazione, avente ad oggetto i ricorsi ex art. 325 cod. proc. pen. in materia di sequestri, deve svolgersi nelle forme del rito "non partecipato". (In motivazione la Corte, richiamandosi a C. cost. n. 135 del 2014, ha precisato che il principio della pubblicità del giudizio non è assoluto, specificando che esso non si applica quando l'oggetto della trattazione è costituito da questioni di carattere tecnico-giuridico e altamente specialistico rispetto alle quali il controllo del pubblico sull'esercizio dell'attività giurisdizionale può ritenersi non necessario).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. ALMA Marco Maria - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Parma del 22 dicembre 2015;
Sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Cosimo D'Arrigo;
letta la requisitoria del Procuratore Generale, in persona del Dott. Birritteri Luigi, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Il Tribunale di Parma, con ordinanza del 22 dicembre 2015, ha rigettato l'istanza di riesame proposta da (OMISSIS) - anche nella qualit…

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