Il possesso dei requisiti soggettivi per l'accesso a un contributo pubblico per l'acquisto di un alloggio di edilizia agevolata deve essere valutato alla data di presentazione della domanda, senza che il successivo matrimonio del beneficiario originario e la conseguente modificazione del nucleo familiare possano incidere sulla legittimità della concessione del contributo. Infatti, l'ingresso del coniuge nel regime di comunione legale a seguito del matrimonio successivo all'assegnazione del contributo non costituisce una modifica rilevante del nucleo familiare originario, né un'inammissibile aggiunta di un ulteriore beneficiario, in quanto il beneficiario diretto rimane l'originario istante, pur con gli effetti favorevoli che si riverberano pro quota a favore del coniuge in ragione del regime legale della comunione. Pertanto, la revoca del contributo pubblico concesso sulla base di tali sopravvenuti eventi non è legittima, in quanto il possesso dei requisiti soggettivi deve essere valutato esclusivamente alla data di presentazione della domanda, senza che possano assumere rilievo modifiche successive del nucleo familiare.