Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25152 del 16 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:25152PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La capacità di intendere e di volere dell'imputato, ai fini della sua imputabilità, deve essere valutata in relazione al momento della commissione del fatto, sulla base di una complessiva disamina degli elementi probatori, senza che il giudice di legittimità possa sindacare l'apprezzamento del giudice di merito se non in presenza di vizi logici o motivazionali macroscopici. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dell'imputabilità, deve tenere conto di tutti gli elementi emersi, compresi quelli relativi alla personalità dell'imputato e alla sua storia clinica, senza che il giudice di legittimità possa sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, salvo che non emerga un travisamento della prova o una motivazione manifestamente illogica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. BONITO F. Maria S. - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi F. - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 6/2014 CORTE ASSISE APPELLO di TORINO, del 05/02/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/02/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO MINCHELLA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. TOCCI Stefano che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore avv. (OMISSIS) che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
RILEVATO IN FATTO
Nella ma…

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