Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 11660 del 2015

ECLI:IT:TARLAZ:2015:11660SENT

Massima

Generata da Simpliciter
L'annullamento in autotutela di una concessione edilizia in sanatoria è legittimo quando l'amministrazione dimostri che i lavori realizzati non corrispondono a quanto rappresentato nella documentazione originariamente presentata, risultando una diversa configurazione dell'immobile rispetto a quella oggetto della concessione. In tali casi, l'erronea rappresentazione dello stato di fatto da parte del privato, rilevante ai fini del rilascio del titolo edilizio, esclude la necessità per l'amministrazione di provare ulteriori specifici interessi pubblici a sostegno dell'esercizio del potere di autotutela. Inoltre, nel procedimento di rilascio della concessione edilizia in sanatoria, il parere della commissione edilizia comunale non è necessario in assenza di una espressa previsione normativa, in considerazione della specialità del procedimento e dei principi di semplificazione amministrativa. L'annullamento in autotutela di una concessione edilizia in sanatoria è, pertanto, legittimo quando l'amministrazione accerti, anche attraverso la comparazione della documentazione fotografica e le verifiche in loco, che i lavori realizzati non corrispondono a quanto rappresentato nell'originaria istanza, risultando una diversa configurazione dell'immobile rispetto a quella oggetto della concessione, senza che sia necessario per l'amministrazione dimostrare ulteriori specifici interessi pubblici a sostegno dell'esercizio del potere di autotutela.

Sentenza completa

N. 03128/1998
REG.RIC.

N. 11660/2015 REG.PROV.COLL.

N. 03128/1998 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3128 del 1998, proposto da:
Urbani Paolo, rappresentato e difeso dagli avv.ti Paolo Stella Richter e Stefano Civitarese Matteucci, con domicilio eletto presso il primo in Roma, v.le G. Mazzini, 11;

contro

Roma Capitale (già Comune di Roma), in persona del Sindaco p.t. e rappresentata e difesa dagli avv.ti Bruno Ceccarani e Umberto Garofoli, dell’Avvocatura comunale e presso la stessa domiciliata in Roma, Via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

della determinazione n. 5 del 13 febbraio 1998, notificata in data 24 febbraio dello stesso anno, con la quale e' stata annullata …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.